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Vallerotonda nella Valle di Comino in provincia di Frosinone: storia, resistenza e paesaggi d’altura

Un borgo di confine tra Lazio e Abruzzo

Nel cuore della Valle di Comino, incastonato tra monti e faggete, sorge Vallerotonda, comune della provincia di Frosinone che conserva nel nome la forma della valle che lo ospita. Qui l’Appennino segna il passaggio tra Lazio e Abruzzo, e il paesaggio alterna boschi, alture e piccole radure coltivate, in un equilibrio ancora profondamente legato alla terra.

Vallerotonda è il centro amministrativo delle frazioni di Cardito, Cerreto e Valvori, ciascuna con caratteristiche proprie e tutte oggi parte del progetto turistico Valle Colorata. Al capoluogo è stato attribuito il colore rosso, scelto per rappresentare il coraggio e il sacrificio della popolazione durante la Seconda Guerra Mondiale, quando il paese visse una delle sue pagine più drammatiche.

Collelungo: memoria e martirio

Il 28 dicembre 1943, la località di Collelungo, tra Cardito e Vallerotonda, fu teatro di un eccidio che cambiò per sempre il volto della comunità. Quarantadue civili – uomini, donne, bambini e anziani – furono rastrellati e uccisi da una pattuglia tedesca. L’evento, oggi commemorato ogni anno, è ricordato nel Sacrario dei Martiri di Collelungo, punto di memoria viva e luogo di riflessione sulla brutalità della guerra.

Il sacrificio di Collelungo valse a Vallerotonda la Medaglia d’argento al Merito Civile. La memoria di quel giorno non è relegata al passato: continua a essere trasmessa nelle scuole, nei racconti familiari e nelle celebrazioni ufficiali, rafforzando il legame della popolazione con la propria storia.

Tracce storiche e identità forte

Il centro storico conserva l’impianto tipico dei borghi montani: case in pietra, scalinate, vicoli silenziosi e piccoli slarghi. La chiesa di Santa Maria Assunta, punto di riferimento spirituale e culturale del paese, si affaccia su una piazza che è ancora oggi cuore delle attività collettive.

La memoria dell’eccidio di Collelungo è custodita nel Sacrario dei Martiri di Collelungo, realizzato nel 1983 dallo scultore Umberto Mastroianni. Questo monumento commemorativo rappresenta un luogo di riflessione e raccoglimento, simbolo della resilienza della comunità di Vallerotonda e del suo impegno nel preservare la memoria storica.

Vallerotonda

Escursioni e natura d’altura

Vallerotonda è immersa in un paesaggio montano integro, perfetto per chi ama l’escursionismo e il turismo naturalistico. Dalla Valle dell’Inferno, pineta rigogliosa che collega il paese alla frazione Cerreto, partono diversi sentieri segnalati ideali per il trekking e le passeggiate lente.

Alcuni percorsi si sviluppano nelle aree di collegamento con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, al cui margine orientale si trova parte del territorio comunale. Questa prossimità permette di accedere facilmente a una rete più ampia di itinerari escursionistici che attraversano paesaggi protetti, boschi secolari e habitat montani ancora intatti.

Non mancano i percorsi a cavallo, in particolare quelli che attraversano i boschi alti e collegano Vallerotonda ai territori del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’altitudine regala panorami limpidi e ampi silenzi, perfetti per un’esperienza immersiva e rispettosa del territorio.

Le feste, le sagre e la cultura condivisa

Il calendario delle festività locali è legato ai cicli della natura e della devozione popolare. La festa dei santi Giovanni e Paolo martiri celimontani, patroni del paese, cade nel mese di giugno e richiama ogni anno moltissime persone, riunendo la comunità con celebrazioni religiose e momenti conviviali. Non mancano le sagre dedicate ai prodotti stagionali, e durante l’estate si organizzano eventi culturali che coinvolgono anche le frazioni.

La vita sociale è sostenuta da una rete di associazioni che promuove il recupero delle tradizioni locali, dal canto popolare alla cucina, passando per la trasmissione orale delle storie familiari e dei ricordi della guerra.

Sapori di montagna e prodotti del territorio

La cucina di Vallerotonda è quella classica dei borghi della Valle di Comino: piatti semplici, legati alla pastorizia e alle stagioni. I formaggi ovini, le zuppe di orapi, le sagne e fagioli, e la pecora alla cottora sono solo alcune delle preparazioni che si possono gustare negli agriturismi locali. I dolci tradizionali, come le ciambelle al vino e i tozzetti, sono spesso fatti in casa e offerti durante le festività.

Ritorni estivi e turismo delle radici

Il fenomeno del turismo di ritorno è molto presente a Vallerotonda: numerose famiglie, emigrate in passato verso Francia, Belgio, Canada e Germania, conservano qui le loro origini. Ogni estate il borgo si anima di ritorni affettivi: visite alle case di famiglia, partecipazione alle sagre, percorsi alla scoperta delle proprie radici.

Il comune ha avviato iniziative per agevolare l’accesso agli archivi storici e parrocchiali, rispondendo al crescente interesse da parte dei discendenti degli emigrati. Un’opportunità non solo turistica, ma culturale e umana.

Vallerotonda e la “Valle Colorata”

All’interno del progetto Valle Colorata, Vallerotonda è il polo rosso: colore della resistenza, della memoria e dell’identità forte. Insieme a Cardito (celeste), Cerreto (verde) e Valvori (giallo), costruisce un’idea di territorio basata sulla differenza e sulla complementarità. Ogni frazione offre uno sguardo diverso sul paesaggio e sulla cultura della Valle di Comino, ma tutte partecipano a un’unica narrazione collettiva.

In questo sistema di relazioni tra natura, memoria e identità, Vallerotonda si distingue come centro vitale e consapevole della Valle di Comino, capace di valorizzare il proprio passato senza rinunciare al futuro. La Valle Colorata, più che un progetto turistico, diventa così una chiave per leggere le sfumature di un territorio che parla attraverso le sue comunità, i suoi paesaggi e le sue storie.